Pakistan, la lunga marcia a Islamabad, scontri con la polizia

AGGIORNAMENTO ORE 11:00
Nel giorno in cui la "lunga marcia" guidata dal leader sufista Tahir ul-Qadri è giunta a Islamabad, la Corte suprema del Pakistan ha ordinato oggi l'arresto del primo ministro Raja Pervez Ashraf. A quanto si è appreso, la decisione è stata presa dai giudici che esaminavano un caso di corruzione legato ad una compagnia turca. La Corte ha ordinato l'arresto di 16 persone, fra cui appunto il premier Ashraf. Tutti dovranno presentarsi per una nuova udienza fissata per domani.

La vicenda, conosciuta come “Rental Power Case”, riguarda l'utilizzazione anni fa dei servizi di una compagnia turca per una centrale montata su una nave. Nell'operazione molte persone, fra cui Ashraf che all'epoca era ministro dell'Acqua e dell'Energia, avrebbero ottenuto cospicue tangenti.

A Islamabad, intanto, continua a essere alta la tensione dopo l'arrivo della "lunga marcia" guidata dal giurista pakistano Tahir ul-Qadri. L'uomo è il fondatore e il leader del Minhaj-ul-Quran internazionale (MQI), un'organizzazione con filiali e centri in più di 90 Paesi del mondo, che lavora per la promozione della pace e dell’armonia tra le comunità e la rinascita dell’impegno spirituale, basata sugli insegnamenti dell'Islam.

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La folla di manifestanti, che chiede una "rivoluzione pacifica" e la dissoluzione del Parlamento (accusato appunto di corruzione), si è scontrata con le forze di sicurezza: la polizia ha sparato colpi d'arma da fuoco in aria e lanciato gas lacrimogeni. I manifestanti sono seguaci del canadese-pakistano Tahir ul-Qadri, il quale (vissuto per anni a Toronto e tornato a dicembre in patria) accusa il governo di corruzione e incompetenza, e chiede una "rigenerazione democratica" del Paese, una serie di riforme che dovrebbero essere varate da un governo transitorio prima delle elezioni: finora la marcia si era svolta pacificamente ma stamane la situazione è diventata più incandescente.

La marcia è arrivata nella notte nella capitale, dopo 38 ore di cammino da Lahore.

Qadri aveva dato un ultimatum al governo, il cui mandato quinquennale scade nel mese di marzo, perché entro le 11 ora locale (le 7 in Italia) dissolvesse il Parlamento. Ma proprio mentre si avvicinava la scadenza la polizia ha sparato raffiche di proiettili in aria e lacrimogeni in mezzo alla folla che, ormai arrivata a circa 500 metri dal Parlamento, lanciava pietre contro gli agenti. Questi hanno tentato di evitare che i manifestanti arrivassero nella cosiddetta zona rossa della città, dove ci sono i principali edifici governativi. Un portavoce di Qadri ha riferito che la folla ha evitato l'arresto del leader religioso, ma che sei dei suoi seguaci sono stati feriti.

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Source : http://www.huffingtonpost.it/2013/01/15/pakistan-la-lunga-marcia-_n_2477075.html?utm_hp_ref=italy

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